domenica 21 ottobre 2012
Gli antichi Romani dicevano : < NOMEN OMEN EST> ossia il nome è un presagio.
In effetti … Sono libera, liberale, libertaria e mancata libertina.
Sono nata l’ 8 Giugno alle h 12:30 in una giornata caldissima, dopo un estenuante travaglio di diciotto ore. Toccò trovarmi un nome e mia madre, desiderando una figlia dalla mente libera, scevra da sovrastrutture e condizionamenti di sorta, scelse Rita, Ri Bel, ossia ribelle, autonoma, autarchica … ma non sapeva quanto ! Sono stata, e rimango, una teppistella, travestita da tipetta perbene, capace di grandi slanci di solidarietà ma anche di scenate furiose rimaste epocali nella Capitale. Parole come tuoni, passi come falcate: una macchina da guerra supercorazzata dentro morbida fuori, guerriera e bambola. Ho intitolato la mia vita alla libertà, alla mia opposizione davanti alle imposizioni e alle ingiustizie ed alle nefandezze di una certa parte del potere, alla mia protesta verso tutto ciò che è disonesto ed ipocrita. Sono una pensatrice del frangar sed non flectar, ossia < mi spezzerò ma non mi piegherò >, unico principio di lealtà e fierezza, espressione che costituisce la dedica del mio LE INUTILI APPARENZE.
No ai compromessi, no agli affarucci che appartengono soltanto ai mediocri, no agli arrivisti senza scrupoli, no a chi non ha requisiti e va avanti per nepotismo o intrallazzi. Mi ripugnano le raccomandazioni e i favoritismi che conducono gli ignoranti ad immeritate postazioni di comando e di responsabilità che non sono capaci di gestire perché incompetenti o stupidi. Mai, amici, mai cederò alle lusinghe di una scorciatoia facile. Il Maestro Federico Fellini diceva che ero la ragazza più bella di Roma con il limite di essere intelligente e libera. Un connubio pericoloso, libertà ed intelligenza: chi pensa fa paura in un mondo in cui le ideologie sono crollate davanti a consumismo e inedia e in cui molti cosiddetti intellettuali si lasciano affascinare dalle tentazioni di un certo tipo di potere rinunciando alla propria imparzialità di analisi e giudizio. Io NO. Non accetto, le mie posizioni critiche non sono corruttibili, e sempre nella mia vita preferirò la fame con orgoglio ad un pasto luculliano offerto in cambio di un mio sorriso o della condivisione di un’affermazione che non mi convince. Mi ostino, vado avanti con le mie forze conservando la mia integrità etica. Ciò che ho raggiunto è mio, mi appartiene e non devo dire grazie a nessuno. Anni sono passati e gli eventi hanno lasciato segni evidenti sul mio viso e profonde lacerazioni sulla mia anima. Dolori, ansie, sopraffazioni: invasori nella mia vita, impostori di presunti cambiamenti, forieri di ostacoli invalicabili e disperati che non hanno scalfito la mia fierezza. Anzi, l’hanno rafforzata donandomi l’autostima.Anni e anni di lotte dure per ricevere in cambio piccolissime briciole di successo.
LE INUTILI APPARENZE, CAPITOLO XXVII, pag.182 .
EDOARDO: < Cosa vuoi dalla vita?>
FRANCESCA: < Voglio rimanere un … , un essere umano. Al bando i brutti incontri, le serate falsamente esaltanti. Io mi dimetto dall’essere compiacente con il prossimo, solo perché potente e perché può occorrermi il beneficio della sua amicizia …>
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. RITA BELLACOSA 2012
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